I commenti sono una risorsa o una zavorra?

10 motivi per disattivare i commenti dal tuo sito

Alcuni validi motivi per disattivare da subito i commenti dal tuo sito

Disattivare la possibilità di lasciare commenti è una soluzione drastica ma che semplifica, a volte in modo significativo, la gestione di un sito web: mai più mal di testa dovuti al cercare di leggere commenti confusi e sgrammaticati, mai più travasi di bile per l'ennesimo commento acido, mai più telefonate all'avvocato per chiedere quale atteggiamento tenere verso un utente particolarmente aggressivo. E, soprattutto, tanto tempo nuovamente a tua completa disposizione, per dedicarti ad azioni produttive.

Avvertenza

L'eliminazione dei commenti è un'opzione da valutare attentamente: anche se magari ti trovi d'accordo con tutti o quasi tutti i motivi qui elencati, in alcuni casi bloccare i commenti può rivelarsi controproducente.

Per esempio, se la tua azienda ha a cuore le segnalazioni dei propri clienti e ha addirittura messo su un team per moderare l'area del sito aziendale dove vengono accettati commenti e osservazioni, dai quali ricavare utili suggerimenti, proporne l'eliminazione rischia di privare l'azienda di una proficua fonte di idee.

Oppure, se stai sviluppando un prodotto innovativo, magari col supporto di una raccolta di fondi effettuata mediante crowdfunding, i suggerimenti dei tuoi finanziatori sparsi per il mondo sono assai preziosi e valgono certamente tutta la pazienza che impiegherai per setacciare le pagliuzze d'oro dalle sabbie melmose delle critiche poco o per niente costruttive.

Rinunciare ai commenti ha un senso se, a conti fatti, i benefici ottenuti dalla loro assenza superano di gran lunga quelli ottenuti dalla loro presenza.

Vediamo i dieci motivi a sostegno della disattivazione dei commenti.

1 - Elimini gran parte delle richieste, più o meno esplicite, di attenzione o link verso altri siti

Un utente legge un tuo articolo e lo trova interessante. In effetti è in qualche modo connesso al suo blog/sito/profilo, i contenuti del quale, però, sono approssimativi e sciatti.

L'utente lascia un commento con una richiesta di un link al proprio blog/sito/profilo. Tu non hai molta voglia di distogliere i lettori dal tuo sito per dirigerli su un altro (piuttosto raffazzonato) e ti trovi in imbarazzo.

Un altro utente pubblica un commento con un link diretto a un suo blog/sito/profilo. Avrebbe dovuto almeno chiedere il permesso. Cancelli quel commento. Vieni tacciato di attuare una censura repressiva. Sei in imbarazzo davanti agli altri utenti.

Niente commenti, niente imbarazzi.

2 - Elimini i commenti neutri, che non aggiungono valore

Per esempio:

- commenti "Sono d'accordo": sì, è confortante e gratificante ricevere sostegno dai lettori ma mostrarsi d'accordo suscita la domanda: "Bene: sei d'accordo con me. Ne prendo nota. E poi? Qualche concetto nuovo?"

- commenti "Anch'io, una volta...": riportano un aneddoto a supporto del contenuto principale, a cui solo il commentatore e pochi altri potrebbero essere mai interessati. Vien da chiedersi: "Sì, bene, storia che conferma quanto già detto. E quindi...?"

Niente commenti, niente contributi ridondanti.

3 - Eviti di spostare l'attenzione da ciò che desideri comunicare a ciò che chi commenta vuole comunicare

Un po' come con la storia dei link a blog/sito/profilo esterno, qualche utente cerca di agganciare parte dei tuoi lettori con argomentazioni magari anche valide ma che, alla fine, servono solo a guadagnare audience a tue spese.

Niente commenti, niente ladri di utenti.

4 - Elimini in un sol colpo i troll

Può succedere di passare un periodo non proprio positivo della propria vita o di essere reduci da qualche batosta bella forte.

I più ci rimuginano un po' su, imparano la lezione e poi vanno avanti. Altre persone, invece, per motivi tutti loro, diventano aggressive e cercano di sfogare la propria rabbia e frustrazione appena possono. Godono nel lasciare commenti abrasivi, si alimentano delle energie negative che i loro contributi scatenano, spesso espressione di quanto stanno passando nella loro vita.

Signore e signori, ecco a voi i troll del web.

Poi ci sono i troll prezzolati: magari un tuo concorrente ha deciso di assoldarne un paio per farti masticare amaro e ledere la credibilità tua e del tuo sito. E così ti ritrovi pieno di flame, attacchi personali, utenti che fuggono scandalizzati.

Niente commenti, niente troll.

5 - Eviti guai con la legge

Ti segnalano un commento altamente offensivo, ai danni di un utente del tuo sito. In quel momento hai da fare e quindi ti appunti che devi intervenire, per rimuovere il commento incriminato ma finisce che ti dimentichi della segnalazione.

Qualche giorno dopo ricevi una telefonata dalla Polizia Postale: un agente, con molta gentilezza, ti chiede di parlare col titolare del tuo sito. Rispondi che sei tu e cominci a preoccuparti: "Oddio, che è successo?"

All'indomani sei negli uffici della locale Polizia Postale: l'agente che ti ha chiamato è pieno di scartoffie, ti offre un caffè alla macchinetta al piano, mentre scambia due chiacchiere con un collega.

Ti porta nel suo ufficio, tira fuori una cartellina col tuo nome e quello del tuo sito e ti chiede se conosci un certo utente "Makkiavelli81milaAndromedaXPerseusDevil".

"Mannaggia! Mi sono dimenticato di cancellare quel commento!" L'agente comprende, raccoglie le tue dichiarazioni (in duplice copia), te le fa firmare e ti dice che ti contatteranno in seguito.

Dopo un mesetto circa ti richiamano: denuncia archiviata, non luogo a procedere.

La maggior parte delle volte va a finire così, in un nulla di fatto, ma quando l'utente offeso si intestardisce o il commento oltraggioso ha oggettivamente superato ogni limite, sono dolori.

Niente commenti, niente denunce.

6 - Elimini i commenti che possono allontanare i lettori

Disabilitare i commenti, protegge i lettori da:
- commenti volgari: anche se sei veloce nel cancellarli, chi fa in tempo a leggerli si infastidisce e, se le volgarità compaiono spesso, col tempo il tuo sito susciterà fastidio anche al solo sentirlo nominare;
- commenti aggressivi: attacchi personali infondati, esposizioni aggressive delle proprie opinioni politiche (spesso fuori tema) scoraggiano i lettori dal tornare a leggerti;
- commenti sgrammaticati: rendono difficoltosa la lettura, affaticano la mente, irritano. Se provi a editarli per correggerli, ti appioppano l'etichetta di grammarnazi;
- commenti negativi: deprimenti, autolesionisti, autorazzisti, disfattisti, ecco i commenti che abbattono il morale e creano un'aura grigia intorno al tuo sito;
- commenti espressi con estrema fermezza: privi di volgarità o aggressività apparente, sono l'anticamera di una discussione con utenti testardi, che non ascoltano ragioni, eccetto le proprie. Dopo un po', gli altri utenti coinvolti nella discussione gettano la spugna. E li perdi;
- commenti fra i soliti noti: sul medio e lungo termine, i commentatori fissi potrebbero creare l'effetto club privato, dando l'idea che il sito sia rivolto a poche persone elette, intimidendo così i nuovi lettori;
- commenti fuori tema: alcuni commenti sono scritti per il solo gusto di scrivere qualcosa, senza aver letto completamente l'articolo o senza averne afferrato il significato. Risulta difficile comprendere il nesso con quanto asseriscono di voler commentare e, di fatto, spesso è uno sforzo inutile;
- commenti scritti di getto: partoriti avendo letto solo il titolo dell'articolo o senza aver riflettuto su quanto letto. Leggerli è tempo perso ma finché non li si legge, non si può sapere che è inutile leggerli;
- commenti prolissi, di bassa qualità: un utente posta un contributo lungo e articolato. Il cosiddetto attacco cioè l'inizio del commento, propone alcune osservazioni pertinenti e, all'apparenza, sembra introdurre un contenuto interessante. A una più attenta analisi, però, risulta essere una patacca. Insomma, dopo esserti sforzato di produrre contenuti di qualità, vuoi poi vederteli imbrattati da robaccia? Anche no.
- commenti gogna: alcuni commentatori si divertono ad attaccare e sbeffeggiare l'autore o chiunque esprima le proprie idee. Se si interviene ribattendo, ci si infila in un cespuglio di schiaffi (virtuali); se si interviene eliminando i commenti aggressivi, si viene tacciati di censura; se si decide di infischiarsene, si finisce per creare imbarazzi e ledere la propria credibilità e capacità di difendere i lettori, che inizieranno a svignarsela.

Nessun commento di disturbo, nessun utente in fuga.

7 - Ti avvicini all'utente di valore

Eliminare la possibilità di lasciare commenti sul tuo sito sembrerebbe andare nella direzione opposta, cioè sembrerebbe allontanare tutte le persone, incluse quelle che potrebbero apportare contributi di valore.

Chi desidera davvero mettersi in contatto con te, invece, spesso sa che esistono altri modi per inviarti un messaggio.

Di solito è una persona che ha una buona conoscenza degli strumenti di comunicazione offerti da internet e quindi, come minimo, ha un grado di alfabetizzazione digitale superiore alla media.

Senza commenti, aumentano i contatti con gli utenti di valore.

8 - Eviti di sprecare tempo

Fra i motivi che spingono blogger di successo e gestori di siti a disabilitare i commenti, quello della perdita di tempo è il più sentito e ricorrente.

Se si pensa che, in media, soltanto l'1% circa di chi legge un contenuto sul web di solito lo commenta e che di questo 1% si valuta che solo il 4% scriva commenti interessanti o almeno meritevoli di esser letti, si arriva all'agghiacciante conclusione che, in media, solo 1 lettore su 2500 è capace di fornire un contributo valido quando lascia un commento.

Al di là delle statistiche, è risaputo che, ahimè!, non proprio tutti gli utenti del web sono capaci di leggere per intero un testo (senza, cioè, ricorrere al cosiddetto skimming, una sorta di scansione veloce e superficiale), comprenderlo appieno per poi crearsi un'opinione ed esprimerla attraverso uno scritto grammaticalmente corretto e comprensibile.

Alcuni blogger e gestori di siti sostengono che, quando si può, è preferibile dedicare le proprie risorse ad altro piuttosto che sprecarlo nel moderare commenti che spesso e volentieri sono solo perdite di tempo.

In particolare:
- lanciare un sito di successo per alcuni è l'occasione per affrancarsi da un lavoro fisso, quindi meglio evitare la moderazione dei commenti, che finirebbe per riproporre un lavoro a tempo pieno;
- il tempo speso nel moderare i commenti aumenta con l'aumentare del traffico al proprio sito. Bello veder aumentare il traffico ma se per una frazione degli utenti ci si deve dannare giorno e notte (sì, anche la notte, perché c'è chi, invece di dormire, si industria per appestare gli spazi web altrui), allora meglio un po' meno traffico ma più serenità;
- è estenuante trattare con quei lettori che cercano il pelo nell'uovo, vogliono argomentare, aprire un dibattito su tutto e tutti, rimettere in discussione argomenti ormai certi come l'evoluzione darwiniana o il moto dei corpi celesti.

Niente commenti, niente perdite di tempo.

9 - Eviti di dar spazio a una discussione nel luogo sbagliato

Certi commenti sono degni di nota e meriterebbero un approfondimento o addirittura di far partire una discussione che portasse a delle conseguenze concrete.

Una tale discussione, però, dovrebbe starsene su un sito proprio, per poter crescere e prosperare autonomamente.

Verrebbe da dire, ad alcuni commentatori: "Ben detto! E ora, stupiscici! Coraggio, metti su un sito per conto tuo e sviluppa le idee che hai, che bramiamo di veder messe in pratica."

Niente commenti, niente spazi che diventano incontrollabili.

10 - Proteggi la tua schiettezza e genuinità

Se accetti che gli utenti contribuiscano con i loro commenti, ogni volta che ti appresti a scrivere ti scopri a preoccuparti di cosa potrebbero pensare e poi commentare i lettori.

La conseguenza è che la genuinità del tuo scrivere va a farsi benedire.

Con l'eliminazione dei commenti ti riconnetti al modo di esprimerti che più ti appartiene.

Niente commenti, niente condizionamenti.

In conclusione

Eliminando i commenti, riconquisti tempo e serenità.

Giova ripetere, però, che la disattivazione dei commenti sul tuo sito è un'azione da valutare attentamente, considerando nel medio e lungo termine il bilancio fra il valore apportato dai commenti e le risorse impiegate per monitorarli e gestirli.